L'importanza storico-culturale del jukebox nella società del dopoguerra: stili e design di un icona generazionale
Nonostante il macigno della Grande Depressione, in quel periodo i costruttori di jukebox non si diedero per vinti e proseguirono la produzione: se negli anni 30 si registrano in tutto 25 mila macchine negli Stati Uniti, dieci anni dopo si contavano oltre 300 mila esemplari.
Fu allora che i grandi produttori di jukebox lanciarono i propri marchi con campagne di marketing incessanti e inviarono un esercito di venditori per le strade d'America con il compito di sconfiggere la concorrenza.
Ma purtroppo incombeva la seconda guerra mondiale, e la produzione di Jukebox si fermò completamente a causa della decisione del governo di razionare alcuni materiali come il metallo, che doveva essere usato innanzitutto per scopi militari.
Piuttosto che tenere inoperosi i lavoratori e ferme le macchine, alcune aziende si riorganizzarono per produrre beni utili agli sforzi bellici anzichè macchine musicali.
Poi la guerra terminò, i soldati tornarono a casa e la felicità diffusa in tutto il paese promosse grandi festeggiamenti.
Il jukebox in questo periodo storico era l'oggetto giusto al posto giusto, e questo fortunato tempismo ha contribuito in maniera determinante a trasformare queste macchine musicali in un'icona di un'intera generazione cresciuta negli anni 50.
I jukebox sono così radicati nella cultura del dopoguerra che i film d'epoca e gli spettacoli televisivi ambientati negli anni '50 si servono frequentemente dei juke-box come oggetti di scena, venendo utilizzati non in maniera passiva, ma come vistosi e allegri protagonisti delle relazioni sociali.
I primi jukebox vennero progettati a totale immagine delle radio dell'epoca, spesso inseriti in armadi di legno.
Ma ai produttori questo non bastava, anzi volevano a tutti i costi che i loro prodotti fossero anche un simbolo di modernità e per questo si spinsero nella ricerca di un design sempre più ricercato.
Nacquero quindi modelli con tubi a bolle ipnotizzanti, luci polarizzate e armadi artistici: i più belli oggi sono oggetti da collezione dal valore davvero straordinario.
Uno dei jukebox più popolari di tutti i tempi è il Wurlitzer 1015, che mescola mobili in legno con luci futuristiche e luci cromate, oltre a una cupola trasparente che consente ai clienti di osservare la maccanica che realizza il passaggio tra gli album.
L'estetica era quindi un fattore molto importante, ma l'impatto sociale dei jukebox era forse ancora più profondo che diederò l'opportunità a chiunque di soddisfare la propria sete di divertimento.
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Come funziona un Juke-Box
Entriamo dentro una di queste macchine per esaminare il funzionamento meccanico dei suoi componenti
La scommessa relativa alla realizzazione tecnica di un juke-box era all'epoca della sua nascita davvero ambiziosa: si doveva infatti creare una macchina in grado di accettare monete, e consentire successivamente ai clienti di selezionare delle canzoni specifiche e poi riprodurle in modo pulito e ad un volume sufficiente a raggiungere aree di grandi dimensioni.
Gli antenati del jukebox: fonografi e Nickel-in-the-slot
Lo straordinario successo delle prime rudimentali macchine automatiche che rivoluzionarono il modo di ascolare la musica
Un celebre antenato del jukebox, il fonografo è nato da un idea di Thomas Edison: queste macchine lavoravano su cilindri di cera scanalati, in cui le scanalature rappresentavano le registrazioni.
Mentre il cilindro ruotava, un ago tracciava le scanalature e vibrava per riprodurre suoni sui cilindri: sistanzialmente si utilizzava un procedimento del tutto simile ai moderni dischi in vinile.
I Jukebox di ultima generazione
I juke-box moderni sono collegati a internet per attingere da un catalogo sterminato di canxzoni disponibili, scattano foto e postano sui social
Il jukebox di oggi è inevitabilmente ispirato alle linee moderne e sostenibili, la versione contemporanea infatti ha la forma di un elegante box montato a parete in cui si può interagire attraverso un touchscreen che consente di scegliere tra le infinite canzoni memorizzate su un disco rigido.
Il Juke Box, l'immortale simbolo di un epoca
La Storia del Juke Box, com'è nato e tutte le sue evoluzioni che lo hanno reso uno dei simboli di un intera generazione
Il juke box, l'apparecchio per ascoltare i dischi preferiti dopo aver inserito la moneta nella fessura, è una delle icone degli Anni Cinquanta, ma la sua storia è ben più antica.
Un antenato del juke box va rintracciato nel fonografo a gettone che venne posizionato nel Palais Royal Saloon nel lontano 1889, un innovativo strumento che permetteva d'ascoltare la musica, per la modica cifra di un nichelino.
I Juke Box d'Epoca, il fascino del mito
I Juke-Box degli Anni Quaranta e Cinquanta, caratteristiche e storia di questi coloratissimi e allegri cimeli di arte vintage
I juke box nati negli Anni Quaranta hanno fatto divertire milioni di persone ed ora sono divenuti oggetti d'arte ricercatissimi dai collezionisti che fanno follie per entrare in possesso della magica macchina, capace di regalare musica e suggestioni.
Juke Box da Collezione
Quotazioni e caratteristiche dei juke-box più ricercati da appassionati e collezionisti.
Negli Anni Cinquanta, all'apogeo della loro carriera, i juke box costavano quanto un'automobile ed il trascorrere del tempo ne ha accresciuto ulteriormente il valore.
I juke box più prezioso sfiorano, infatti, la quotazione di 50.000 euro e non mancano i collezionisti che sono disposti ad investire cifre significative per entrare in possesso dell'antica "scatola per ballare".
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